venerdì 16 novembre 2012

Peritas il cane di Alessandro Magno




(Molossian Hound British Museum)
(Pare che questa statua rappresenti le fattezze di Peritas)

Alessandro non fu mai solo.

Nel corso di tutta la vita, che fu breve ma talmente intensa da valere chissà quante vite, fu sempre circondato dall'ammirazione, dalla folla, da amicizie vere e indistruttibili. Legami che in parte sopravvissero a tensioni, drammi, fatiche, incomprensioni e congiure.

Per non parlare poi del suo mondo privato. La solitudine del capo non gli appartenne mai. Gioventù e bellezza gli valsero  le donne più belle del mondo.
Mai si separò, fino alla loro morte, dal cavallo Bucefalo, sempre con lui in battaglia, e da Peritas, il cane molosso che fu l'unico a dividere sempre con lui il riposo notturno.

Cani infelici : padroni stupidi


Anche il più piccolo chihuahua è un animale con la sua dignità, ha bisogno di aria, di sole, di erba e NON di essere trasformato in una grottesca imitazione di un "umano"



Il cane nella storia e nella mitologia

Chi non si è commosso leggendo la storia di Argo, il cane di Ulisse, che aspetta il ritorno del padrone, è il primo a riconoscerlo e muore subito dopo ?

Il cane di Odisseo - (Odissea libro XVII, versi 290-329)

Mentre questo dicevano tra loro, un cane
che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie.
Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo
egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce,
perchè assai presto partì l'eroe per la sacra Ilio.
Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche
lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone,
giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli
che presso le porte della reggia era raccolto,
fin quando i servi lo portavano sui campi
a fecondare il vasto podere di Odisseo.
E là Argo giaceva tutto pieno di zecche.
E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda
e lasciò ricadere le orecchie; ma ora non poteva
accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo
volse altrove lo sguardo e s'asciugò una lacrima
senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva:
" Certo è strano , Euméo, che un cane come questo
si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme;
ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce
nella corsa, o non era che un cane da convito,
di quelli che i padroni allevano solo per il fasto ".
E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci:
" Questo è il cane d'un uomo che morì lontano.
Se ora fosse di forme e di bravura
come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo,
lo vedresti con meraviglia così veloce e forte.
Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva
quando la cacciava, seguendone abile le orme.
Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria
è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti,
non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi
senza il comando dei padroni, poi che Zeus
che vede ogni cosa, leva a un uomo metà del suo valore,
se il giorno della schiavitù lo coglie ".
Così disse, ed entrò nella reggia incontro ai proci.
E Argo, che aveva visto Odisseo dopo vent'anni,
ecco, fu preso dal Fato della nera morte.

il dodecalogo del buon cane

“IL DODECALOGO DEL BUON CANE”

 Tratto dal libro di STEFANO BENNI “ DI TUTTE LE RICCHEZZE” si compone di dodici comandamenti che secondo il cane OMBRA sono imprescindibili per un buon rapporto con il proprio PADRONE!!!!

 1) Ama il padrone tuo come te stesso












2) Odora il padre, la madre e tutto il resto

 3) Caga sempre dove qualcuno può passare













4) Se ti abbandonano non ti meritano

 5) La pulce è sempre dove non puoi grattarla…accettalo!

 6) Non desiderare la ciotola d’altri ma se capita…

 7) Se uno è più piccolo di te ringhia, se è più grosso mettiti a pancia in su

 8) Ciò che per gli altri è puzza per te è curiosità

 9) Ulula! Crederanno che stai dicendo qualcosa…

 10) Se il padrone si siede a tavola guardalo come se non mangiassi da un anno

 11) Quando fai le feste la tua gioia sia proporzionale al tuo peso














12) Il tuo padrone non è strano, è umano…accettalo!